Lunedì nero per il trading online e tutte le principali Borse a livello europeo che hanno aperto le contrattazioni agitate da due significativi risvolti politici che coinvolgono Francia e Olanda e di conseguenza tutta l’UE. Il primo turno delle elezioni presidenziali ha infatti visto la sconfitta di Sarkozy a vantaggio del candidato socialista Hollande e ciò ha immediatamente scatenato i timori dei mercati finanziari che hanno esteso quest’incertezza a tutti i listini del Vecchio Continente. Un’uscita di scena di Nicolas Sarkozy avrebbe un’incidenza profonda non solo a livello nazionale, ma anche per quanto riguarda l’asse Francia/Germania che negli ultimi due anni ha guidato tutte le principali decisioni dell’UE. La cancelliera Angela Merkel è preoccupata di una possibile perdita del supporto politico della vicina Francia che con una guida socialista andrebbe a modificare la propria posizione soprattutto a livello di decisioni nel settore finanziario.
La seconda scossa politica è stata determinata dalle dimissioni del premier olandese Mark Rutte in seguito al mancato accordo sulle misure di austerity per la riduzione del debito pubblico con il partito di opposizione guidato da Geert Wilders. Poche settimane fa l’agenzia di rating Fitch aveva allertato gli operatori economici nei confronti dei Paesi Bassi, il cui deficit pubblico è considerevolmente aumentato negli ultimi mesi e ciò potrebbe andare ad influire negativamente sulla già difficile situazione debitoria di altri Paesi membri quali Grecia, Portogallo e Spagna.
Non sorprende il fatto che questi ultimi eventi abbiano pesato sia sul mercato obbligazionario che su quello forex. L’asta di titoli di Stato spagnoli di questa mattina ha registrato un forte rialzo dei rendimenti sulle brevi scadenze (dallo 0,836% di marzo all’1,58%) ed è chiaro come gli investitori siano tornati ad un’avversione al rischio a causa della generale incertezza politica. Il mercato olandese ha invece dimostrato di riuscire a tenere nonostante la profonda crisi che affligge il proprio governo, culminata con le dimissioni del primo ministro; l’asta odierna ha infatti emesso 1,995 miliardi di euro rientrando nel target prefissato tre 1,5 e 2,5 miliardi e ha mantenuto i rendimenti in linea con il mercato secondario. Anche in Italia le aste hanno riscontrato un esito positivo, sia per quanto riguarda i CTZ con scadenza a gennaio 2014 che i BTP a settembre 2019; il Tesoro ha venduto complessivamente 3,44 miliardi di euro mantenedo i rendimenti più bassi rispetto a quelli spagnoli.
Il mercato valutario vede una moneta unica debole e il cross eur/usd si aggira in area 1,3160 con poche prospettive di volatilità per le prossime sedute.
Occhi puntati nella giornata di domani alla riunione del FOMC e al successivo discorso di Bernanke che daranno indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria degli Stati Uniti. Sul fronte macroeconomico USA sono in uscita anche il dato sul settore immobiliare, quello sulla fiducia dei consumatori e la prima stima del PIL. L’esito di tali dati potrebbe influenzare l’andamento del prezzo dell’oro che al momento è stabile in area $1.640 l’oncia. Attenzione anche alle trimestrale del colosso Apple (US0378331005).
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