La Borsa di Milano ha chiuso oggi in netto ribasso. Il FTSE MIB ha perso l’1,2% a 17.872,53 punti.
I timori relativi alla situazione politica sono tornati a pesare su Piazza Affari. I parlamentari del Pdl hanno minacciato le dimissioni in blocco in caso di decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il premier Enrico Letta ha quindi fatto sapere ai gruppi dei partiti che sostengono l’esecutivo che al suo rientro da New York chiederà una verifica di governo.
I venti di crisi sulla maggioranza delle larghe intese ha fatto aumentare la tensione sul mercato obbligazionario. Lo spread tra il BTP e il Bund è salito oggi fino a 257 punti base.
I bancari hanno di conseguenza sofferto in particolar modo. Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 2,7%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 3,8%, Mediobanca (IT0000062957) l’1,8%, Banca MPS (IT0001334587) lo 0,5%. Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 3,3%, Banco Popolare (IT0004231566) il 3,4%, UBI Banca (IT0003487029) il 2,3% e UniCredit (IT0000064854) il 2,7%.
Finmeccanica (IT0001407847) ha perso l’1,4%. Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha affermato che è meglio non vendere le tre controllate Ansaldo ma fare alleanze con soci esteri interessati a mantenere in Italia le attività produttive.
Dopo le forti perdite di ieri Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagnato il 4,1%. Il sottosegretario al Tesoro, Alberto Giorgetti, ha dichiarato che il governo sta considerando di cambiare l’attuale normativa sulle Opa lasciando agli statuti delle aziende la facoltà di fissare una soglia inferiore all’attuale 30% per far scattare l’obbligo di un’offerta d’acquisto.
Autogrill (IT0001137345) ha guadagnato l’1,4%. Il leader nella ristorazione autostradale e aeroportuale ha reso noto di aver stipulato l’atto di scissione che portera’ alla negoziazione delle azioni di World Duty Free il prossimo 1 ottobre.
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