Cento tasse gravano annualmente sugli italiani. Lo denuncia la Cgia di Mestre.
“Quest’anno ciascun italiano pagherà mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi previdenziali. E in questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche i bambini e gli ultra centenari. Tuttavia, il dato disarmante è che gli italiani non usufruiscono di servizi adeguati”, ha spiegato Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia.
L’associazione mestrina indica che le imposte che pesano maggiormente sulle tasche dei cittadini italiani sono principalmente due: l’Irpef e l’Iva. La prima garantisce un gettito nelle casse dello Stato che sfiora i 164 miliardi di euro all’anno, la seconda poco più di 93 miliardi di euro. Messe assieme queste due imposte incidono per oltre il 54 per cento sul totale delle entrate tributarie.
A gravare maggiormente sui bilanci delle aziende, invece, sono l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), che assicura 33,2 miliardi di gettito all’anno, e l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che consente all’erario di incassare 32,9 miliardi di euro.
Per la Cgia l’imposta più curiosa è quella applicata dalle Regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili. La più odiata è, molto probabilmente, l’Imu che da quest’anno verrà pagata solo sulle seconde e terze case e sugli immobili ad uso produttivo/commerciale.
La Cgia avverte che la pressione tributaria (data dal rapporto tra le imposte, le tasse e i tributi versati sul PIL) è aumentata negli ultimi 27 anni di 9 punti. Se nel 1986 era pari al 21,3 per cento, quest’anno dovrebbe attestarsi al 30,3 per cento. Pertanto, questi nove punti di differenza corrispondono a 140 miliardi di euro di tasse che gli italiani pagano in più rispetto al 1986.
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