
Secondo Olli Rehn, il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, l'Italia non starebbe rispettando il ritmo di riduzione del debito.
Olli Rehn, il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, è scettico sulla legge di Stabilità, in particolare per quanto riguarda i proventi delle privatizzazioni e i loro effetti sul bilancio del 2014.

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In un'intervista concessa al quotidiano "La Repubblica" Rehn ha spiegato che per rispettare il ritmo di riduzione del debito lo sforzo di aggiustamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto del Pil, mentre è solo dello 0,1 per cento.
Rehn è quindi convinto che la Finanziaria del governo Letta debba essere corretta e non consenta margini di manovra. L'Italia non potrà di conseguenza invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti.
Rehn è tuttavia pronto a ricredersi se, entro febbraio, l'esecutivo italiano fosse in grado di presentare dati concreti sui tagli effettivi di spesa e introiti delle privatizzazioni.