
Le sofferenze lorde sono cresciute ad ottobre a 147,3 miliardi. I prestiti alle famiglie e alle imprese sono calate del 4%.
Le sofferenze delle banche italiane hanno raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

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Le sofferenze lorde sono cresciute ad ottobre di €2,8 miliardi rispetto a settembre e di €27 miliardi rispetto allo stesso mese del 2012 (+23%) arrivando ad un totale di circa €147,3 miliardi.
L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulterioremente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a settembre pari a €75,2 miliardi, da €73,4 miliardi ad agosto.
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 7,7% ad ottobre (6,1% un anno prima). Tale valore raggiunge il 13,4% per i piccoli operatori economici (11,2% a ottobre 2012), il 12,3% per le imprese (9,2% un anno prima) ed il 6,3% per le famiglie consumatrici (5,4% ad ottobre 2012).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,18%, dal 4,03% di settembre e dal 3,15% di ottobre 2012.
Crollano i prestiti a famiglie e imprese
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a fine novembre 2013, a €1.426 miliardi, con una variazione annua di -4% (-3,7% ad ottobre 2013). Si è trattato del più forte calo tendenziale dal giugno del 1999, ossia dall'inizio dell'eleborazione dei dati da parte dell'ABI. L'andamento dei prestiti ha risentito del persistere della negativa evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche (PIL e Investimenti).
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