La ripresa dell’economia italiana sarà lenta e difficile. Lo afferma il Centro Studi di Confindustria (CSC). “La ridotta capacità produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, rappresenterà una zavorra nella fase di ripartenza”, si legge in uno studio pubblicato sul sito dell’associazione degli industriali.
Il CSC indica che la recessione ha fatto danni commisurabili solo con quelli di una guerra e che con questa nuova condizione bisogna fare i conti.
Il CSC ha rivisto al ribasso le sue previsioni sul PIL italiano nel 2013, da -1,6% a -1,8%. Per il prossimo anno il CSC si attende un miglioramento del contesto “grazie a una politica di bilancio meno restrittiva e all’accelerazione del commercio globale, fattori che contribuiranno a far ulteriormente aumentare la fiducia e alimenteranno così la spesa di famiglie e imprese”.
Ritorno alla crescita con rischi
Secondo le stime del CSC il PIL dell’Italia dovrebbe crescere nel 2014 dello 0,7% e nel 2015 dell’1,2%. Il CSC avverte tuttavia che esistono una serie di rischi e che non sono quindi sono trascurabili le probabilità che si possa materializzare
uno scenario più sfavorevole.