Il PIL ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo ultimo Bollettino Economico. Via Nazionale indica che l’economia italiana è stata sostenuta dalle esportazioni e dalla variazione delle scorte.
Leggera crescita nel quarto trimestre
Sulla base dei sondaggi e dell’andamento della produzione industriale, la crescita del prodotto dovrebbe essere stata inoltre stata leggermente positiva nel quarto trimestre. Bankitalia aggiunge che gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collocandosi sui livelli osservati all’inizio del 2011.
Il mercato del lavoro resta debole
Bankitalia avverte che il quadro congiunturale è tuttavia ancora molto diverso a seconda delle categorie di imprese e della localizzazione geografica. Le condizioni del mercato del lavoro restano oltre a ciò difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l’andamento del ciclo economico, ha raggiunto il 12,3 per cento nel terzo trimestre e dovrebbe essere salito al 12,6 nel bimestre ottobre-novembre.
Crescita moderata nel biennio 2014-15
Bankitalia prevede per quest’anno una moderata ripresa dell’attività economica, che dovrebbe accelerare, sia pur in misura contenuta, l’anno prossimo: dopo essersi ridotto dell’1,8 per cento nel 2013, il PIL dovrebbe dello 0,7 quest’anno e dell’1,0 per cento nel 2015. La ripresa dovrebbe essere trainata dalla domanda estera e dalla graduale espansione degli investimenti produttivi, favoriti dal miglioramento delle prospettive di domanda e dalle accresciute disponibilità liquide delle imprese.
In base alle stime di Bankitalia le condizioni del credito rimarranno però tese. Il rapporto tra investimenti e PIL si manterrà al di sotto della media storica. Anche i consumi dovrebbero rimanere deboli. Il miglioramento dell’economia si trasmetterà con i consueti ritardi alle condizioni del mercato del lavoro: l’occupazione potrebbe tornare a espandersi solo nel 2015.
I rischi restano orientati verso il basso
I rischi per la crescita, rispetto allo scenario previsivo della Banca d’Italia, restano orientati verso il basso. Nel Bollettino si legge che, “se le condizioni di accesso al credito rimanessero restrittive più a lungo di quanto prefigurato o se i pagamenti dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche registrassero differimenti, la ripresa degli investimenti sarebbe ritardata”.
A detta di Bankitalia il rischio di una deflazione generalizzata resterebbe nel complesso modesto. Tuttavia il calo dell’inflazione potrebbe essere più accentuato e persistente del previsto, specie se la debolezza della domanda si dovesse riflettere sulle aspettative.
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