
I salari sono aumentati lo scorso anno in Italia poco più dei prezzi (+1,2%). Nel solo mese di dicembre l'indice dell'Istat è rimasto invariato.
La retribuzione oraria è cresciuta nel 2013 dell'1,4%, il tasso più basso dal 1982, anno di inizio delle serie storiche. Lo ha comunicato oggi l'Istat.

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L'Istituto nazionale di statistica osserva che i salari sono aumentati lo scorso anno poco più dei prezzi (+1,2%).
Le retribuzioni del settore privato hanno registrato un aumento dell'1,8%, mentre quelle della pubblica amministrazione hanno avuto una variazione nulla.
Aumenti significativamente superiori alla media sono stati osservati lo scorso anno nei seguenti comparti: alimentari, bevande e tabacco (4,1%); agricoltura (2,7%); chimiche (2,3%). Le variazioni più contenute sono state invece rilevate nel settore dell’edilizia (0,4%) e in quello del tessile, abbigliamento e lavorazione pelli (0,8%).
I dati di dicembre
Nel solo mese di dicembre l'indice dell'Istat relativo alle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente e aumentato dell'1,3% nei confronti di dicembre 2012.
Lo scorso mese le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a dicembre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati: telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,5%) e metalmeccanica (2,3%).