
Le sofferenze delle banche italiane sono salite a fine 2013 a circa 156 miliardi. In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,1%.
Continua la crisi del settore bancario. Le sofferenze delle banche italiane sono salite ulteriormente ed hanno raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

✅ AVATRADE: Trading in sicurezza e senza commissioni su +500 strumenti finanziari con con un broker regolamentato MiFID II. MT4/5, WebTrading e Mobile APP. — Prova con un conto Demo gratuito +100.000€ virtuali >>
Le sofferenze lorde sono cresciute a dicembre di €6,3 miliardi rispetto a novembre e di €31 miliardi rispetto allo stesso mese del 2012 (+22,8%) arrivando ad un totale di circa €156 miliardi.
L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulterioremente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a dicembre pari a €80,4 miliardi, da €75,6 miliardi a novembre.
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,1% a dicembre (6,3% un anno prima). Tale valore raggiunge il 14% per i piccoli operatori economici (11,8% a dicembre 2012), il 13,3% per le imprese (9,7% un anno prima) ed il 6,5% per le famiglie consumatrici (5,6% a dicembre 2012).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,33%, dal 4,08% di novembre e dal 3,36% di dicembre 2012.
Ancora in calo i prestiti a famiglie e imprese
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a gennaio, a €1.416,5 miliardi, con una variazione annua di -3,9% (-4% a dicembre 2013).
Nel mese di dicembre la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -5,3% (-6% il mese precedente; -2% un anno prima). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1,2% a fine 2013, -1,5% il mese precedente; -0,5% a fine 2012).