Telecom Italia (IT0003497168) ha annunciato oggi di aver chiuso il 2013 in rosso di €674 milioni. L’operatore telefonico osserva che il risultato sconta la svalutazione dell’avviamento per €2,2 miliardi effettuata nel primo semestre dell’anno. Senza il writedown, l’utile sarebbe stato di €1,5 miliardi.
L’Ebitda si è attestato a €9,54 miliardi, in calo del 9,4% rispetto al 2012, con un’incidenza sui ricavi del 40,8% (40,9% nell’esercizio 2012). L’Ebitda organico è calato del 7,6% a €9,74 miliardi; l’incidenza sui ricavi ha registrato una flessione di 1,1 punti percentuali, passando dal 42,7% dell’esercizio 2012 al 41,6%.
I ricavi sono scesi lo scorso anno del 9,1% a €23,4 miliardi. Il calo è sostanzialmente attribuibile alle Business Unit Domestic e Brasile. Le attività nel paese sudamericano hanno in particolare risentito della debolezza del tasso di cambio, che ha fatto registrare una svalutazione del real brasiliano verso l’euro di oltre il 10% rispetto al 2012 (in termini di tassi medi). La variazione organica dei ricavi consolidati registra un calo del 5,2%
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2013 era pari a €26.807 milioni, in riduzione di €1.467 milioni rispetto al valore al 31 dicembre 2012.
Pur in presenza di una maggiore pressione sull’ARPU e tensione sulla tenuta dei ricavi, Telecom Italia prevede per l’esercizio, in coerenza con le dinamiche del Piano triennale 2014 – 2016, un progressivo recupero della performance operativa
Telecom Italia ha annunciato che lancerà oggi sul mercato un’offerta di riacquisto, per un ammontare di €500 milioni di titoli obbligazionari propri in euro a tasso fisso, con scadenze comprese tra maggio 2014 e marzo 2016. L’operazione, nel contesto di una solida posizione di liquidità, dovrebbe permettere una gestione attiva delle scadenze del debito e l’ottimizzazione dei termini economici del rifinanziamento anticipato delle scadenze stesse.
Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, con l’intento di rafforzare ulteriormente il gruppo dal punto di vista patrimoniale e utilizzare le risorse disponibili per il piano di investimenti innovativi, ha deciso di proporre alla prossima assemblea di non distribuire i dividendi alle azioni ordinarie. Agli azionisti di risparmio sarà invece corrisposto il dividendo privilegiato di 2,75 centesimi di euro per azione, per un ammontare complessivo di €166 milioni.
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