
Il settore bancario italiano resta in una profonda crisi. I prestiti a famiglie e società non finanziarie sono calati a febbraio del 2,9%.
Il settore bancario resta in una profonda crisi. Le sofferenze delle banche italiane sono salite ulteriormente ed hanno raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

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Le sofferenze lorde sono cresciute a gennaio di €4,5 miliardi rispetto a dicembre e di €34,3 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+27%) arrivando ad un totale di circa €160,4 miliardi.
L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a gennaio pari a €80,5 miliardi, circa €555 milioni in più rispetto al mese precedente e circa €16,1 miliardi in più rispetto a gennaio 2013 (+25% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,4% a dicembre (6,4% un anno prima). Tale valore raggiunge il 14,2% per i piccoli operatori economici (11,9% a gennaio 2013), il 13,4% per le imprese (9,7% un anno prima) ed il 6,5% per le famiglie consumatrici (5,7% a gennaio 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,38%, dal 4,31% di dicembre e dal 3,37% di gennaio 2013.
Ancora in calo i prestiti a famiglie e imprese
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a febbraio, a €1.430 miliardi, con una variazione annua di -2,9% (-2,3% a gennaio 2013).
Nel mese di gennaio la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -5,2% (-5,3% il mese precedente; -2,6% un anno prima). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1,3% a gennaio, -1,3% il mese precedente; -0,6% a gennaio 2013).