
Le sofferenze lorde sono cresciute a febbraio di 1,6 miliardi rispetto a gennaio e di 34,4 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013.
Le sofferenze delle banche italiane sono salite ulteriormente ed hanno raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

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Le sofferenze lorde sono cresciute a febbraio di €1,6 miliardi rispetto a gennaio e di €34,4 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+27%) arrivando ad un totale di circa €162 miliardi.
L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a febbraio pari a €78,2 miliardi, circa €1 miliardo in meno rispetto al mese precedente ma €16,6 miliardi in più rispetto a febbraio 2013 (+26,9% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,5% a febbraio (6,5% un anno prima). Tale valore raggiunge il 14,4% per i piccoli operatori economici (12,1% a febbraio 2013), il 13,7% per le imprese (9,9% un anno prima) ed il 6,4% per le famiglie consumatrici (5,8% a febbraio 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,27%, dal 4,31% di gennaio e dal 3,23% di febbraio 2013.
Rallenta il calo dei prestiti a famiglie e imprese
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a marzo, a €1.434 miliardi, con una variazione annua di -1,9% (-2,6% nel mese precedente).
Nel mese di febbraio la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -5,1% (-4,9% il mese precedente; -2,5% un anno prima). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1,2% a febbraio, -1,2% il mese precedente; -0,7% a febbraio 2013).