La Borsa di Milano ha chiuso oggi in netta flessione. Il FTSE MIB ha perso l’1,6% a 21.390,11 punti.
La produzione industriale italiana ha registrato a marzo, a sorpresa, un calo dello 0,5%. A pesare è stato inoltre il debole andamento di Wall Street.
I bancari hanno riperso buona parte del terreno guadagnato ieri. Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 5%, Banca MPS (IT0001334587) il 2%, UBI Banca (IT0003487029) il 4,9%, UniCredit (IT0000064854) il 2,9%, Banco Popolare (IT0004231566) il 5,8%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 7% e Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 2,4%.
Prysmian (IT0004176001) ha perso un ulteriore 5,4%. Il titolo è stato declassato oggi da molte banche d’affari dopo i deludenti risultati annunciati ieri dal produttore di cavi.
Azimut (IT0003261697) ha perso il 4,5%. L’utile della compagnia impegnata nel settore del risparmio gestito è calato nel primo trimestre del 12%.
Buzzi Unicem (IT0001347308) ha perso il 4%. Il produttore di cemento ha chiuso il primo trimestre in rosso di €53,4 milioni.
Dopo le forti perdite delle scorse sedute Fiat (IT0001976403) ha guadagnato l’1,2%. Il presidente del Lingotto, John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne hanno acquistato ieri complessivamente 263.000 azioni del Lingotto.
Atlantia (IT0003506190) ha guadagnato lo 0,5%. L’operatore di autostrade ed aeroporti ha aumentato nel primo trimestre di quest’anno l’Ebitda del 23,2% a €674 milioni. Gli analisti avevano previsto €660 milioni.