
Le sofferenze lorde delle banche italiane sono aumenate a marzo a 164,6 miliardi. In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,6%.
Le sofferenze delle banche italiane sono ancora aumentate ed hanno raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall'ultimo bollettino mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).

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Le sofferenze lorde sono cresciute a marzo di €2,6 miliardi rispetto a febbraio e di €33,6 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+25,7%) arrivando ad un totale di circa €164,6 miliardi.
L'ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a marzo pari a €75,7 miliardi, €2,5 miliardi in meno rispetto al mese precedente ma €11,5 miliardi in più rispetto a marzo 2013 (+18% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all'8,6% a marzo (6,6% un anno prima). Tale valore raggiunge il 14,6% per i piccoli operatori economici (12,3% a marzo 2013), il 14% per le imprese (10,3% un anno prima) ed il 6,4% per le famiglie consumatrici (5,8% a marzo 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,12%, dal 4,27% di febbraio e dal 3,37% di marzo 2013.
Lieve ripresa della dinamica dei prestiti
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, ad aprile, a €1.426 miliardi, con una variazione annua di -2,2% (-2,1% nel mese precedente).
Nel mese di marzo la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -4,4% (-5,1% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1,1% a marzo, -1,2% il mese precedente).