
Il nuovo modello sarà fortemente focalizzato sugli obiettivi industriali. Eni presenterà in futuro i risultati per settori: Upstream, Midstream, Downstream.
Eni (IT0003132476) ha varato una nuova struttura organizzativa che diventerà operativa nelle prossime settimane. Il cane a sei zampe spiega in una nota che il riassetto punta a massimizzare il valore della propria strategia, basata sulla crescita selettiva nel settore upstream e sul recupero di profittabilità nei settori mid-downstream.

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La nuova struttura prevede il superamento del modello divisionale, sostituendolo con un modello integrato, fortemente focalizzato sugli obiettivi industriali. Le attività delle divisioni E&P e R&M e le società Versalis e Syndial confluiranno perciò in quattro unità di business: Exploration; Development, Operations and Technology; Upstream; Downstream and Industrial. A queste si affiancheranno le esistenti unità di business Midstream e Retail Gas&Power. "Al contempo, tutte le funzioni di servizio al business saranno centralizzate, con massimo beneficio in termini di efficienza e capacità esecutiva", si legge nella nota.
Coerentemente con la nuova struttura organizzativa, dall’inizio del 2015 Eni modificherà anche il reporting finanziario, presentando i risultati per i settori Upstream, Midstream, Downstream.
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha inoltre nominato Attilio Befera presidente dell'organismo di vigilanza del gruppo in qualità di componente esterno. Gli altri due componenti esterni sono Ugo Draetta e Claudio Varrone, mentre i componenti interni sono il direttore Affari Legali Massimo Mantovani, il direttore Internal Audit Marco Petracchini e il direttore Risorse Umane Fabrizio Barbieri.