Eni avrà accesso al giacimento super-giant Perla in Venezuela

Eni (IT0003132476) avrà accesso alle riserve di idrocarburi liquidi del giacimento di Perla, una delle più grandi scoperte al mondo effettuate nell’ultimo decennio.

Il cane a sei zampe ha comunicato che l’Amministratore Delegato, Claudio Descalzi, ha firmato accordi strategici con Rafael Ramírez, Ministro del Petrolio e delle Miniere del Venezuela e Presidente di PDVSA. Della partita sarà anche il gruppo spagnolo Repsol (ES0173516115).

Il primo accordo è un Memorandum of Understanding per la creazione di una nuova società (impresa mista), che svilupperà e produrrà le riserve associate di condensati (idrocarburi liquidi leggeri associati al gas) di Perla. La nuova società sarà gestita congiuntamente da CVP (filiale di PDVSA) con una partecipazione del 60%, da Eni con il 20% e da Repsol con il 20%. Attualmente le riserve di condensati sono di proprietà della Repubblica del Venezuela.

Il secondo accordo è un Term Sheet che stabilisce gli elementi chiave per finanziare fino a 1 miliardo di dollari la quota PDVSA (CVP) nello sviluppo di Perla. Eni e Repsol contribuiranno fino a 500 milioni di dollari ciascuno.

Entrambi gli accordi sono soggetti alla firma di contratti definitivi e all’approvazione delle autorità locali.

Eni spiega che il campo Perla, situato nel blocco Cardón IV nel Golfo del Venezuela, a 50 chilometri dalla costa in una profondità d’acqua di 60 metri, è stato scoperto nel 2009. L’attuale stima di riserve di gas in posto è di circa 480 miliardi di metri cubi, pari a 3,1 miliardi di barili di olio equivalente.

Il blocco Cardón IV è operato dalla società operativa congiunta “Cardón IV S.A‘, Eni (50%) e Repsol (50%). PDVSA ha esercitato il suo diritto di entrare nella società con una quota del 35% e, dopo l’imminente firma di un accordo di compravendita, entrerà nella società, che sarà operata congiuntamente. Eni e Repsol manteranno entrambe la quota del 32,5%.

L’avvio della produzione del giacimento Perla è atteso per la fine del 2014; la produzione è prevista raggiungere i seguenti picchi: Fase I con 8,5 milioni di metri cubi, Fase II con 22,6 milioni di metri cubi e la Fase III con 34 milioni di metri cubi.

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