Crisi: Per i consumi nessun segnale di ripartenza

I consumi hanno registrato in Italia ad aprile un leggero aumento. L’ICC – l’indicatore elaborato da Confcommercio – è salito da anno ad anno dello 0,2%. L’aumento è stato però dovuto al diverso periodo in cui è caduta la Pasqua nel 2013. La Confcommercio sottolinea che il consumo resta debole e ancora non si vedono segnali di svolta.

Ad aprile la domanda relativa ai servizi è salita dello 0,2%, mentre la spesa per i beni è scesa dello 0,1%.

Variazioni positive rispetto allo stesso mese dello scorso anno sono state registrate per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+6,7%), per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (+1,7%), per i beni e servizi per ricreativi (+0,7%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,6%).

Le riduzioni più forti hanno riguardato l’abbigliamento e le calzature (-2,4%), i beni e servizi per la casa (-1,8%) con un calo significativo della spesa per l’energia elettrica, i beni e servizi per la cura della persona (-1%). In leggero calo anche la spesa per i beni e servizi per la mobilità (-0,4%). Le vendite di auto a privati hanno continuato ad avere un segno negativo.

I dati congiunturali

Su base mensile l’ICC è sceso ad aprile dello 0,3%. La domanda relativa ai servizi è calata dello 0,9%, per quella relativa ai beni non c’è stata alcuna variazione. La Confcommercio indica che il dato destagionalizzato evidenzia che la domanda per consumi stenta ancora a crescere.

L’Ufficio Studi dell’associazione evidenzia comunque che segnali positivi potrebbero esserci nei prossimi mesi se ci saranno effetti positivi sui redditi dalla riduzione del carico fiscale su parte dei contribuenti.

I dati destagionalizzati confermano le difficoltà per alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-1,6%), per i beni e servizi per la mobilità (-0,7%) e per l’abbigliamento e le calzature (-0,3%). In aumento rispetto a marzo sia i beni e servizi ricreativi (+0,5%), sia gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,4%), anche se per questi ultimi il dato positivo dipende da un aumento significativo dei tabacchi, mentre la domanda di alimentari e bevande ha evidenziato un ridimensionamento.

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