Le sofferenze delle banche italiane sono aumentate ulteriormente raggiungendo un nuovo livello record. È quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Le sofferenze lorde sono cresciute ad aprile di €1,8 miliardi rispetto a marzo e di €33,2 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+25%) arrivando ad un totale di circa €166,4 miliardi.
L’ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate ad aprile pari a €76,7 miliardi, €1 miliardo in più rispetto al mese precedente e €10,3 miliardi in più rispetto ad aprile 2013 (+15,5% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all’8,8% ad aprile (6,8% un anno prima). Si tratta del più alto livello dall’ottobre del 1998. Tale valore raggiunge il 14,9% per i piccoli operatori economici (12,5% ad aprile 2013), il 14,2% per le imprese (10,6% un anno prima) ed il 65% per le famiglie consumatrici (5,9% ad aprile 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,23%, dal 4,12% di marzo e dal 3,51% di aprile 2013.
Per quanto riguarda i prestiti bancari a maggio c’è stato, secondo l’ABI, un assestamento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei
pct con controparti centrali) si è attestato a €1.837,4 miliardi, segnando una variazione annua di -2,9% (-2,9% anche il mese precedente).
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a maggio, a €1.424 miliardi, con una variazione annua di -2,1% (-2,1% anche nel mese precedente).
Nel mese di aprile la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -4,4% (-4,3% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1% ad aprile, -1,1% il mese precedente).
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