La ripresa dell’economia italiana è moderata e non esente da significative incertezze. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo Bollettino Economico.
Via Nazionale ha ridotto allo 0,2% dallo 0,7% di gennaio la stima di crescita per il 2014. Il prossimo anno l’economia dovrebbe invece crescere dell’1,3%, dall’1% previsto precedentemente. Questo miglioramento si deve soprattutto alle misure di stimolo decise a giugno dalla BCE che secondo Bankitalia potrebbe avere sul PIL un effetto positivo pari all’1% nel triennio 2014-2016. Per quanto riguarda l‘inflazione le previsioni sono per il 2014 di un aumento dello 0,4% e per il 2015 dello 0,8%.
Quadro dell’economia ancora fragile
Bankitalia spiega che il quadro per l’economia italiana è ancora fragile. L’attività nei mesi invernali avrebbe risentito del calo della produzione di energia, in parte legato a fattori climatici, e della persistente debolezza nell’edilizia. Bankitalia aggiunge che a maggio la produzione industriale ha subito una flessione inattesa, comune all’area dell’euro, in parte attribuibile a effetti di calendario; le informazioni disponibili suggeriscono un sostanziale ristagno dell’attività anche nel secondo trimestre.
Migliora la fiducia di imprese e famiglie
Bankitalia osserva che l’andamento ancora stagnante dell’attività contrasta con gli indicatori congiunturali relativi alla fiducia di imprese e famiglie, di nuovo in miglioramento dalla primavera. Alcuni segnali favorevoli sono emersi nell’avvio dell’anno per la domanda nazionale. I consumi delle famiglie sono cresciuti per la prima volta dall’inizio del 2011, anche se marginalmente. Sono aumentati anche gli investimenti in macchinari e attrezzature, che rispondono rapidamente al mutare delle prospettive della domanda. Le rilevazioni qualitative degli ultimi mesi registrano un miglioramento dei piani di investimento, più marcato nell’industria.
Si stabilizza l’occupazione
Bankitalia indica che il calo dell’occupazione, in atto dalla seconda metà del 2012, si è pressoché arrestato nello scorso inverno. Resta però bassa l’intensità d’uso della manodopera, che frena nel breve termine la ripresa della domanda di lavoro. Il tasso di disoccupazione è nuovamente aumentato, per effetto dell’incremento della partecipazione al mercato del lavoro.
Ancora lenti i miglioramenti del credito
Secondo gli esperti di Via Nazionale ci sarebbero segnali di miglioramento delle condizioni del credito, ma ancora marginali e incerti. I sondaggi più recenti presso le imprese indicherebbero un’attenuazione delle difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari. “I prestiti al settore privato – si legge ancora nel Bollettino – continuano però a ridursi, risentendo anche del debole quadro congiunturale. Il costo del credito per le società non finanziarie è in calo, ma resta superiore a quello dell’area dell’euro di circa 70 punti base”.
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