Le sofferenze delle banche italiane sono aumentate ulteriormente e raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Le sofferenze lorde sono cresciute a maggio di €2,2 miliardi rispetto ad aprile e di €32,9 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+24%) arrivando ad un totale di circa €168,6 miliardi.
L’ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a maggio pari a €78,7 miliardi, circa €1 miliardo in più rispetto al mese precedente e €10,2 miliardi in più rispetto al maggio 2013 (+14,9% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari all’8,9% a maggio (6,9% un anno prima). Si tratta del più alto livello dall’ottobre del 1998. Tale valore raggiunge il 15,1% per i piccoli operatori economici (12,5% a maggio 2013), il 14,5% per le imprese (10,9% un anno prima) ed il 6,6% per le famiglie consumatrici (5,9% a maggio 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,36%, dal 4,23% di aprile e dal 3,59% di maggio 2013.
Per quanto riguarda i prestiti bancari a giugno c’è stato, secondo l’ABI, un miglioramento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei
pct con controparti centrali) si è attestato a €1.842,7 miliardi, segnando una variazione annua di -2,2% (-3,1% il mese precedente).
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, a giugno, a €1.427 miliardi, con una variazione annua di -1,4% (-2,4% nel mese precedente).
Nel mese di aprile la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -4,7% (-4,4% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-1% a maggio, -1% anche il mese precedente).
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!