
L'ICC - l'indicatore elaborato da Confcommercio - è salito a giugno da anno ad anno dello 0,4%.
I consumi hanno registrato in Italia a giugno un modesto aumento. L'ICC - l'indicatore elaborato da Confcommercio - è salito da anno ad anno dello 0,4%.

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L'associazione dei commercianti indica che a giugno si sono registrate variazioni positive per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+3,8%) grazie soprattutto all'acquisto di beni, per i beni e servizi per ricreativi (+1,3%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+1,1%), settore su cui ha influito l'incremento della spesa per gli alberghi.
Una crescita più contenuta si è registrata per i beni e servizi per la cura della persona (+0,8%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,5%). Una riduzione particolarmente significativa ha interessato i beni ed i servizi per la mobilità (-1,1%) per effetto di un forte calo della vendita di carburanti, ma anche di un andamento negativo delle vendite di auto e motocicli a privati. Riduzioni dei consumi si sono registrate anche per l'abbigliamento e le calzature (-1,1%) e per i beni e servizi per la casa (-0,8%).
I dati congiunturali
Su base mensile l'ICC è aumentato a giugno dello 0,1%. L'aumento riflette un progresso dello 0,3% della domanda di beni, mentre per i servizi c'è un calo della spesa dello 0,2%.
I dati destagionalizzati hanno registrato un aumento rispetto a maggio per i beni e servizi per le comunicazioni (+0,6%), per i beni e servizi per la cura della persona (+0,5%), per i beni e servizi ricreativi (+0,4%). In lieve aumento gli alimentari, bevande e tabacchi (+0,3%). Si è, invece, ridotta la spesa per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-0,4%) e per l'abbigliamento e le calzature (-0,1%).
Effetto bonus quasi invisibile
Secondo la Confcommercio l'effetto bonus sui consumi sarebbe stato quindi inferiore alle attese. Si tratterebbe di "segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta a un incoraggiante punto di svolta".
Per la Confcommercio il quadro economico continuerebbe ad essere privo di una precisa direzione di marcia, "situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non può non preoccupare molto".