Le sofferenze delle banche italiane sono aumentate ulteriormente e raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Le sofferenze lorde sono cresciute a luglio di €2 miliardi rispetto ad aprile e di €32,5 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+23,2%) arrivando ad un totale di circa €172,3 miliardi.
L’ABI avverte che a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze nette sono risultate a luglio pari a €78,2 miliardi, €1,2 miliardi in più rispetto al mese precedente e €6,3 miliardi in più rispetto al luglio 2013 (+8,7% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 9% a luglio (7,2% un anno prima). Si tratta del più alto livello dall’ottobre del 1998. Tale valore raggiunge il 15,3% per i piccoli operatori economici (12,9% a luglio 2013), il 14,8% per le imprese (11,3% un anno prima) ed il 6,6% per le famiglie consumatrici (6% a luglio 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,30%, dal 4,22% di giugno e dal 3,84% di luglio 2013.
Per quanto riguarda i prestiti bancari ad agosto c’è stato, secondo l’ABI, un miglioramento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si è attestato a €1.818 miliardi, segnando una variazione annua di -2,3% (-2,5% il mese precedente).
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato ad agosto a €1.418 miliardi, con una variazione annua di -1,1% (-1,3% nel mese precedente).
Nel mese di luglio la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -3,9% (-3,1% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-0,8% a luglio 2014, -0,8% anche il mese precedente).
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