Pa: Renzi non ha mantenuto la promessa, ancora da pagare 35 miliardi

Il premier Matteo Renzi non ha mantenuto la promessa in merito ai debiti della Pubblica Amministrazione (Pa). Lo denuncia la CGIA di Mestre.

L’associazione mestrina ricorda che la scorsa primavera Renzi aveva annunciato nella trasmissione di “Porta a Porta” che entro il 21 settembre, giorno di San Matteo, la Pubblica amministrazione (Pa) avrebbe pagato tutti i debiti contratti con le imprese. Tutte le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Economia nel biennio 2013-2014 non sono state però pagate.

La CGIA stima che solo 31/32 miliardi dei 56,8 miliardi stanziati siano stati erogati. In termini assoluti alle imprese rimarrebbero da saldare quindi altri 24/25 miliardi di euro.

Al di là del mancato pagamento di tutte le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Economia, c’è ancora una questione da chiarire: a quanto ammonta il debito accumulato dalla Pa nei confronti delle imprese? In assenza di dati attuali ufficiali la CGIA si orienta alla “Relazione annuale 2013” della Banca d’Italia. Secondo le stime di Via Nazionale alla fine del 2013 i debiti commerciali della Pa ammontavano a poco più di 75 miliardi. La CGIA ritiene che questa cifra sia molto sottostimata. In ogni modo se dalla somma stimata dalla Banca d’Italia si tolgono 8,4 miliardi di euro che sono stati ceduti a intermediari finanziari con la clausola del pro soluto, lo stock di debito nei confronti delle imprese dovrebbe ammontare a poco più di 66,5 miliardi di euro.

“Se sino ad oggi dovrebbero essere stati pagati circa 31/32 miliardi di euro – fa notare il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – per azzerare complessivamente il debito accumulato con le aziende, la Pa deve pagare, in linea di massima, ancora 35 miliardi di euro”.

Una cifra imponente che nel frattempo potrebbe aumentare ulteriormente a seguito del perdurare dei ritardi con cui la Pa continua a pagare i fornitori.

Bortolussi sottolinea inoltre che nonostante gli sforzi fatti dagli ultimi Esecutivi lo Stato italiano rimane il peggiore pagatore d’Europa. “Sebbene la Direttiva europea 2011/7/Ue imponga alle Pa di pagare le forniture commerciali entro 30 giorni – osserva – tranne alcune eccezioni riguardanti principalmente i servizi sanitari, per i quali il limite è di 60 giorni, nel 2014, secondo Intrum Justitia, la media in Italia è di 165 giorni. Se in questo ambito anche le Pubbliche amministrazioni di Grecia, Cipro, Serbia e Bosnia sono più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto”.

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