L’attività economica in Italia resta debole. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo Bollettino Economico.
Via Nazionale spiega che dopo una sostanziale stabilizzazione nella seconda parte del 2013, l’economia italiana è tornata a indebolirsi. “Nella prima metà di quest’anno il PIL ha risentito del protrarsi della caduta degli investimenti e, in misura minore, dell’effetto dell’andamento sfavorevole del commercio internazionale sulle nostre esportazioni”, si legge nel bollettino. In questo contesto Bankitalia prevede per il terzo trimestre una nuova lieve flessione del PIL.
Peggiora la fiducia delle imprese
Nei sondaggi più recenti il miglioramento delle opinioni delle imprese, in atto dal 2013, ha subito una battuta d’arresto, cui hanno contribuito le prospettive sulla domanda e sulla situazione economica generale. La maggioranza delle imprese intervistate nell’indagine autunnale condotta dalla Banca d’Italia prefigura per la spesa per investimenti prospettive ancora incerte.
Migliorano i consumi delle famiglie
Segnali positivi sono arrivati dai consumi delle famiglie che sono tornati a crescere, sia pure in misura contenuta. Bankitalia osserva che nella media giugno-agosto la produzione industriale nei settori dei beni di consumo ha significativamente accelerato e nel terzo trimestre sono lievemente aumentate le immatricolazioni di autovetture.
Si stabilizza il mercato del lavoro
Secondo Bankitalia il mercato del lavoro si sarebbe stabilizzato. “L’occupazione ha ripreso a crescere in primavera, ancorché debolmente, per poi ristagnare in estate; il tasso di disoccupazione si è marginalmente ridotto”. Bankitalia sottolinea che la bassa intensità di utilizzo della manodopera e le aspettative delle imprese delineano tuttavia prospettive ancora incerte.
Il calo dei prezzi pone rischi per l’economia
Bankitalia ricorda che l‘inflazione è divenuta leggermente negativa in agosto e in settembre. “Vi ha contribuito la dinamica sia dei beni alimentari ed energetici sia delle componenti di fondo, il cui tasso di variazione, seppur ancora positivo, è sceso al minimo storico (0,4 per cento sui dodici mesi) in risposta alla debolezza dell’attività economica”. Bankitalia avverte che rimane elevato il rischio che un periodo prolungato di bassa inflazione, se non di calo dei prezzi, metta a repentaglio l’ancoraggio delle aspettative; “ne scaturirebbero effetti sfavorevoli sul livello dei tassi di interesse reali e sull’andamento del debito in rapporto al PIL”.
Scelte del governo motivate
Per quanto riguarda la Legge di Stabilità, Bankitalia ritiene che, vista l’eccezionale durata e profondità della recessione, le scelte del Governo siano motivate. “Un più graduale processo di riequilibrio può aiutare a evitare una spirale recessiva della domanda; si giustifica se i margini di manovra che ne derivano saranno utilizzati efficacemente per rilanciare la crescita dell’economia e innalzare il potenziale di sviluppo nel medio e lungo termine”.
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