Nei primi nove mesi del 2014 risultano coinvolti dalla cassa integrazione oltre un milione di lavoratori, di cui 525 mila a zero ore, con un’assenza completa di attività produttiva. Lo denuncia la Cigl (http://www.cgil.it/) nel suo Osservatorio Cig, frutto delle elaborazioni sulle rilevazioni dell’Inps.
Il sindacato spiega che la crescita del ricorso alla cassa integrazione ha fatto precipitare il reddito degli addetti: nei primi nove mesi dell’anno hanno perso complessivamente oltre 3 miliardi e cento milioni di euro, 5.900 euro nette in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.
“Tra i dati più preoccupanti vi è il numero dei 525 mila potenziali lavoratori in Cig a zero ore, che, sommato al sempre più allarmante tasso di disoccupazione giovanile, dimostra l’urgenza di un piano di investimenti per far ripartire la produzione e di un piano del lavoro per i giovani”, ha affermato il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino.
I dati di settembre
Le ore di cassa integrazione richieste e autorizzate a settembre sono tornate oltre i 104 milioni, con un aumento su agosto del 43,86%. Si è arrestata in questo modo la lieve tendenza alla riduzione registrata nelle passate rilevazioni mensili e si è confermata la media sopra gli 80 milioni di ore al mese che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni.
A settembre sono aumentati la cassa ordinaria su agosto e quella straordinaria sia sul mese precedente che sull’anno, e per quanto riguarda la cassa in deroga si è registrata una crescita rispetto ad agosto e una diminuzione annua dovuta al taglio dei finanziamenti.
“Mettendo insieme questi dati – sostiene Sorrentino – ci chiediamo come possa il governo stimare in 1,5 miliardi la spesa per finanziare politiche attive e passive prevista in legge di stabilità, e come si potrà gestire la crisi se con il jobs act si pensa di ridurre coperture di Cig e cassa straordinaria anziché estenderle”.
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