Nonostante la crisi continui, è aumentata nei primi mesi del 2014 la quota degli italiani soddisfatti della propria situazione economica. È quanto emerge da un report dell’Istat.
La percentuale di persone di 14 anni e oltre molto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica è pari al 43,4%. Tale quota, superiore a quella rilevata nel 2013 (40,1%), riporta la soddisfazione ai livelli del 2012. L’Istat indica che cresce soprattutto la percentuale di coloro che si dichiarano abbastanza soddisfatti (dal 38,2% del 2013 al 40,9% del 2014) e diminuisce quella degli individui per niente soddisfatti (dal 18,7% al 16,6%)
Tuttavia la soddisfazione per la propria situazione economica cambia molto nelle diverse aree geografiche del Paese. Il 51,0% dei cittadini del Nord si dichiara molto o abbastanza soddisfatto, a fronte del 44,4% di quelli del Centro e del 32,7% di quelli che vivono nelle regioni del Mezzogiorno. Il Nord e il Centro sono anche le ripartizioni in cui è più consistente l’aumento rispetto al 2013: le persone molto o abbastanza soddisfatte erano il 46,4% nel Nord e il 41,3% nel Centro, mentre erano il 30,9% nel Mezzogiorno.
L’Istat sottolinea che nel 2014 è cresciuta sensibilmente la quota di famiglie che giudicano la propria situazione economica invariata o in miglioramento rispetto all’anno precedente. Se dal 2013 al 2014 si registra solo un lieve aumento nella percentuale delle famiglie che ritengono ci sia stato un miglioramento (dal 3,0% del 2013 al 4,2% del 2014), è nella quota di famiglie che giudicano invariata la propria situazione economica che si osserva la crescita più consistente (dal 38,0% al 47,9%). Per contro, la quota di famiglie che percepiscono un peggioramento è pari al 47,4%, in netto calo dunque rispetto alla percentuale registrata nel 2013 (58,6%).
Anche per le famiglie rimangono però le differenze territoriali: al Nord e al Centro viene percepita più frequentemente una percezione di stabilità della situazione economica rispetto all’anno precedente (49,8% e 48,9%, rispettivamente, contro il 44,5% di quelle del Mezzogiorno) o di miglioramento (5,1% e 4,0%, rispettivamente, contro il 3,0% delle famiglie del Mezzogiorno). Rispetto al 2013, si osserva un miglioramento in tutte le ripartizioni geografiche, ma più consistente al Centro-Nord.
La valutazione delle famiglie è, comunque, molto diversa in relazione alla condizione della persona di riferimento. Dichiarano un miglioramento o una stabilità della situazione economica in misura superiore le famiglie in cui la persona di riferimento è un occupato (56,4%). Al contrario, si riduce ad un terzo del totale delle famiglie in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione la quota che ritiene la propria situazione economica invariata o addirittura migliorata rispetto all’anno precedente. Infine, tra le famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro, poco più della metà dichiara un miglioramento o una stabilità della situazione economica.
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