In una lettera indirizzata al Commissario Pierre Moscovici e al vicepresidente Valdis Dombrovskis, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha esortato l’Ue a sostenere le riforme “senza precedenti” dell’Italia.
Padoan indica che l’economia italiana registrerà nel 2014 una contrazione del PIL è per il terzo anno consecutivo e che le prospettive per il 2015 segnalano una ripresa “molto timida e fragile”. In questo contesto “il Governo italiano è fermamente intenzionato ad affrontare le radicate debolezze strutturali dell’economia ed è attualmente impegnato nell’applicazione di un’agenda di riforme ambiziosta e di ampio respiro allo scopo di dare al Paese l’organizzazione istituzionale, le regole e gli incentivi più appropriati per stimolare la crescita, la competitività e l’occupazione”.
Padoan rimarca l’importanza del Jobs Act. La riforma dovrebbe consenitre “una risposta più rapida alle necessità di aggiustamento della produzione ai cambiamenti strutturali e ciclici, con effettivi positivi sugli investimenti e sulla partecipazione al mercato del lavoro, e con una connessa riduzione nella segmentazione della forza lavoro”.
Padoan sottolinea che “la sostenibilità fiscale resta un pilastro chiave dell’agenda di riforme“. Il ministro ricorda che il processo di consolidamento ha già raggiunto “risultati impressionanti”. Nella lettera scrive che “Durante il periodo 2012-2014, nonostante i tassi di crescita negativi, il deficit strutturale è stato ridotto di complessivi tre punti percentuali. Il surplus primario si muove intorno al 2% del PIL, uno dei più alti dell’Eurozona e dell’intera Unione Europea”.
Padoan spiega che nonostante questi notevoli risultati, “le dinamiche del debito pubblico restano influenzate negativamente da una crescita nominale molto debole e altri rilevanti fattori indipendenti dalla politica fiscale nazionale”. Tra questi Padoan cita il contributo ai programmi di stabilità finanziaria dell’Eurozona.
“Nonostante le deboli prospettive di crescita – aggiunge Padoan – il Governo ha accettato di ridurre il deficit al 2,6% e di aumentare l’aggiustamento strutturale allo 0,3% del PIL. Questa prevista correzione è coerente con le regole del Patto di Stabilità e Crescita che fanno esplicito riferimento al supporto di riforme strutturali che migliorino la sostenibilità e alla considerazione delle avverse condizioni economiche”.
Padoan avverte che ogni correzione addizionale tarperebbe ulteriormente le ali alla fragile ripresa, “deteriorando piuttosto che migliorando le dinamiche del debito”.
Padoan è quindi fiducioso che le riforme senza precedenti intraprese dall’Italia saranno sostenute chiaramente dalle istituzioni dell’UE.
“La miglior strategia nell’attuale congiuntura è quella di implementare il piano del Governo che è coerente con le raccomandazioni volte a migliorare la competitività del Paese e a creare le condizioni per la futura crescita”. I prossimi mesi, aggiunge Padoan, “saranno cruciali”. Il ministro conclude indicando di essere convinto che “un’implementazione di successo della strategia sarà favorevole sia all’Italia che all’intera economia europea”.
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