La Borsa di Milano ha chiuso oggi forte ribasso. Il FTSE MIB ha perso il 2,8% a 19.424,38 punti.
Nonostante la BCE abbia ancora ridotto le sue stime di crescita Mario Draghi ha rimandato la decisione sul lancio di nuovi stimoli monetari al prossimo anno (Draghi prende tempo, ma le stime di crescita scendono ancora). Gli investitori hanno reagito molto negativamente alla notizia.
I bancari sono andati a picco. Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 2,5%, Banco Popolare (IT0004231566) il 3,6%, UniCredit (IT0000064854) il 4,1%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 3,4%, UBI Banca (IT0003487029) il 3,6%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 3,7%, Banca MPS (IT0001334587) il 4,6% e Mediobanca (IT0000062957) il 4%. Dopo le indicazioni arrivate da Draghi lo spread con il Bund si è allargato fino a 133 punti base.
Forti vendite anche sui titoli della galassia del Lingotto. CNH Industrial (NL0010545661) ha perso il 5%, Exor (IT0001353140) il 3,1% e Fiat Chrysler (NL0010877643) il 2,9%.
Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagnato un ulteriore 1,6% ed è stato l’unico titolo del FTSE MIB ha chiudere in rialzo. L’operatore telefonico ha beneficiato ancora delle voci secondo cui il suo management starebbe accelerando l’analisi della fusione tra la sussidiaria TIM Participacoes (BRTCSLACNPR7) con la compagnia rivale Oi (BROIBRACNPR8).