La fase di contrazione dell’economia italiana dovrebbe arrestarsi nei prossimi mesi. Lo afferma l’Istat nella sua ultima nota mensile.
L’ufficio di statistica osserva che dalla domanda interna stanno arrivando alcuni segnali positivi. Le condizioni del mercato del lavoro rimangono tuttavia difficili con livelli di occupazione stagnanti e tasso di disoccupazione in crescita.
Per l’ultimo trimestre del 2014 l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana segnala una sostanziale stazionarietà della crescita.
Nessun effetto positivo dal calo del prezzo del petrolio
Ampio spazio viene dedicato nella nota mensile all’impatto del forte calo del prezzo del petrolio. Secondo l’Istat, in una fase di debolezza ciclica quale quella sperimentata attualmente in Europa, gli effetti espansivi legati alla riduzione delle quotazioni del greggio dovrebbero essere inferiori a quanto atteso in condizioni normali.
L’Istat prevede che il calo dei prezzi dei prodotti energetici accentuerà le spinte disinflazionistiche con un impatto negativo sulle aspettative. In questo contesto, i paesi maggiormente indebitati dovrebbero vedere aumentare il costo reale del debito.
L’effetto espansivo per l’area dell’euro è stimato pari a 0,1 e 0,3 decimi di punto, rispettivamente, nel 2015 e 2016. Per la sola Italia l’impatto della caduta del prezzo del petrolio dovrebbe essere nullo nel 2015.