La Borsa di Milano ha chiuso in leggero ribasso. Il FTSE MIB ha perso lo 0,3% a 18.143,26 punti.
La seduta è stata estremamente volatile. Il nervosismo sul mercato resta alle stelle a causa dell’incerta situazione della Grecia e del calo senza fine del prezzo del petrolio. Gli investitori hanno continuato a rifugiarsi negli asset considerati più sicuri. Il rendimento del Bund è sceso ad un nuovo minimo storico.
Sul fronte macroeconomico l’indice PMI Composite per la zona euro è salito a dicembre meno di quanto atteso dagli economisti. L’indicatore per il settore italiano dei servizi è sceso per la prima volta da tre messi sotto 50 punti.
In questo contesto Piazza Affari ha cambiato più volte direzione. Un’ora prima della chiusura delle contrattazioni il FTSE MIB saliva di più di 300 punti. Nel finale si è scatenata una pioggia di vendite dopo che che le quotazioni del WTI sono scese sotto quota $48 al barile e Bill Gross, il guru del reddito fisso, ha indicato di attendersi per quest’anno la fine del mercato toro.
Le vendite hanno colpito soprattutto i bancari. Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) ha perso il 3,8%, Banco Popolare (IT0004231566) il 4,7%, Mediobanca (IT0000062957) l’1,1%, Banca Popolare di Milano (IT0000064482) il 4,1%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l’1,4%, UBI Banca (IT0003487029) il 3,5%, UniCredit (IT0000064854) l’1,4% e Banca MPS (IT0001334587) il 3,9%.
Enel (IT0003128367) ha guadagnato l’1,5%. UBS ha riavviato la copertura sul titolo del colosso elettrico con “Buy” ed un target sul prezzo a €5.
FCA (NL0010877643) ha guadagnato l’1,6%. Il costruttore di automobili ha annunciato che le vendite del marchio Jeep sono hanno superato lo scorso anno 1 milione di unità raggiungendo un livello record.
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