L’Istat ha confermato oggi che l‘inflazione (indice NIC) è rimasta in Italia a dicembre invariata (era +0,2% a novembre).
Durante l’intero 2014 il tasso di inflazione medio annuo è stato pari a +0,2%, in calo di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%): si tratta dal valore più basso dal 1959 quando si registrò un -0,4%.
L’ufficio di statistica spiega che l’azzeramento dell’inflazione è da ascrivere in larga misura al netto accentuarsi del calo tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-8,0%, da -3,1% di novembre), dovuto all’ulteriore marcata diminuzione dei prezzi dei carburanti.
L’inflazione di fondo, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, è salita a +0,6% (da +0,5% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici, è scesa a +0,5% (da +0,6% di novembre).
Anche su base mensile l’inflazione è rimasta invariata contro il -0,2% registrato nel mese precedente. Anche questo dato è conforme alla stima preliminare.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona ( il cosiddetto “carrello della spesa“) sono aumentati dello 0,1% in termini congiunturali e hanno registrato una flessione tendenziale dello 0,2% (dal +0,4% di novembre).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall’UE per le sue statistiche, è rimasto invariato su base mensile e calato dello 0,1% su base annua (da +0,3% di novembre), confermando la stima preliminare. Il tasso di crescita medio annuo relativo al 2014 è stato pari a +0,2%, oltre un punto percentuale in meno rispetto al +1,3% del 2013.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha regitrato una variazione nulla su base mensile, un decremento dello 0,1% su base annua e un aumento dello 0,2% nella media del 2014.
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