Le banche italiane restano in crisi, ma ci sono alcuni piccoli segni di miglioramento. È quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Le sofferenze lorde sono cresciute a novembre di €1,8 miliardi rispetto ad ottobre e di circa €31,5 miliardi rispetto allo stesso mese del 2013 (+21,1%) superando €181 miliardi. Si tratta di un nuovo livello record.
Le sofferenze nette sono risultate a novembre pari a €84,8 miliardi, €1,8 miliardi in più rispetto al mese precedente e €9,2 miliardi in più rispetto al novembre 2013 (+12,2% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze lorde risultano pari al 9,5% a novembre (7,8% un anno prima). Si tratta del più alto livello dal giugno del 1998. Tale valore raggiunge il 16% per i piccoli operatori economici (13,6% a novembre 2013), il 15,9% per le imprese (12,6% un anno prima) ed il 6,9% per le famiglie consumatrici (6,3% a novembre 2013).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,67%, dal 4,61% di ottobre e dal 4,05% di novembre 2013.
Per quanto riguarda i prestiti bancari a dicembre c’è stato, secondo l’ABI, un consolidamento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si è attestato a €1.820,6 miliardi, segnando una variazione annua di -1,8% (-1,5% il mese precedente).
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato a dicembre a €1.417,5 miliardi, segnando dopo oltre 30 mesi di valori negativi una variazione annua lievemente positiva (+0,1%), il miglior risultato da aprile 2012 (-0,4% a novembre).
Nel mese di novembre la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -2,6% (-3,1% il mese precedente). In lieve flessione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-0,5% a novembre 2014, -0,6% il mese precedente).
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