Saipem (IT0000068525) ha annunciato oggi di aver chiuso il 2014 in rosso di €230 milioni, dai -€159 milioni dell’anno precedente. A pesare è stata la riduzione di €410 milioni del capitale investito netto, “dovuta alla revisione della vita utile e alla svalutazione di alcune cash-generating unit alla luce del deterioramento dei prezzi del petrolio”.
Su base adjusted Saipem ha registrato un utile di €180 milioni. L’Ebit si è attestato a €55 milioni (€465 milioni su base adjusted). I ricavi sono cresciuti dell’8,7% a €12,87, grazie a un importante contributo dell’E&C Offshore.
L’indebitamento finanziario netto si è ridotto a €4,42 miliardi, dai €4,76 miliardi al 31 dicembre del 2013, “grazie al miglioramento del capitale circolante e alla risoluzione di alcune negoziazioni in corso sui pending revenues”. Si è trattato della prima riduzione dell’indebitamento dal 2011.
I nuovi ordini sono cesciuti a €17,97 miliardi, dai €10 miliardi del 2013. Il portafoglio ordini al 31 dicembre 2014 ammontava a circa €22,15 miliardi (€11,16 miliardi nell’Engineering & Construction Offshore, €6,7 miliardi nell’Engineering & Construction Onshore, €4,28 miliardi nel Drilling), di cui €9,04 miliardi da realizzarsi nel 2015.
Saipem ha espresso prudenza sul 2015 a causa delle incertezze legate all’andamento del prezzo del petrolio e all’evoluzione del progetto South Stream.
La società di ingegneristica petrolifera prevede per il 2015 ricavi tra €12 e €13 miliardi, un Ebit tra €500 e €700 milioni, un utile netto compreso tra i €200 e i €300 milioni e un debito sotto €4 miliardi,escludendo il potenziale impatto della fluttuazione dei tassi di cambio.
A causa dell’incerta situazione di mercato il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea Ordinaria, di mantenere la policy di pay-out finora adottata non prevedendo pertanto alcun dividendo sulle azioni ordinarie per l’esercizio 2014.
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