L’Istat ha comunicato oggi che l‘inflazione (indice NIC) è calata in Italia a febbraio dello 0,1%. (a gennaio la variazione tendenziale era stata pari a -0,6%). La stima preliminare aveva indicato un calo dello 0,2%.
L’ufficio di statistica spiega che la l’attenuazione della flessione su base annua dell’indice generale è dovuta in primo luogo alla decisa ripresa dei prezzi dei Vegetali freschi (+10,8%, da -1,7% di gennaio); contribuiscono poi l’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai Trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l’inversione di tendenza di quelli dei Tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento della flessione annua dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-12,8%, da -14,0% di gennaio).
L’inflazione di fondo, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, è salita a +0,6% (da +0,3% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici, è salita a +0,7% (da +0,3% di gennaio).
Su base mensile l’inflazione è aumentata a febbraio dello 0,4% contro il -0,4% registrato nel mese precedente. La stima preliminare aveva indicato un aumento dello 0,3%.
L’inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,2% (da -0,6% di gennaio).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto “carrello della spesa“) sono aumentati dello 0,6% in termini congiunturali e dello 0,7% su anno (a gennaio il tasso tendenziale era nullo).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall’UE per le sue statistiche, è aumentato dello 0,3% su base mensile e ha registrato una ripresa della crescita su base annua (+0,1%, da -0,5% di gennaio), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, è aumentato dello 0,3% su gennaio e calato dello 0,4% su febbraio 2014.
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