Enel (IT0003128367) ha comunicato oggi che nel 2014 il suo utile netto è calato dell’84% a €517 milioni. A pesare sono state soprattutto le svalutazioni di asset. L’utile netto ordinario è calato del 4% a €2,99 miliardi.
L’Ebitda è stato pari a €15,75 miliardi, in calo del 5,6% rispetto al 2013. Escludendo gli effetti derivanti dalla cessione di alcune partecipazioni, L’Ebitda si è attestato a €15,5 miliardi (-1,7%). Enel spiega che tale variazione trova riscontro negli effetti negativi derivanti dalla variazione dei tassi di cambio, il cui effetto è stato compensato dal miglioramento del margine sulle vendite di energia elettrica sul mercato domestico.
I ricavi sono calati del 3,7% a €75,79 miliardi. Il calo è stato causato dalla riduzione dei ricavi da vendita di energia elettrica, dall’effetto negativo della variazione rispetto all’euro dei tassi di cambio delle valute di alcuni dei paesi in cui il gruppo opera, nonché dal minor contributo dei risultati positivi derivanti da cessioni di partecipazioni azionarie.
L’indebitamento finanziario netto è sceso del 5,9% a €37,38 miliardi. Al 31 dicembre 2014, l’incidenza dell’indebitamento finanziario netto sul patrimonio netto complessivo, il cosiddetto rapporto debt to equity, si attesta a 0,73 a fronte di 0,75 di fine 2013, mentre il rapporto tra Indebitamento finanziario netto ed Ebitda è pari a 2,4 (così come al 31 dicembre 2013).
Nuova politica di dividendi
Enel verserà per il 2014 un dividendo di €0,14 per azione. Per il 2015 il colosso elettrico punta a versare almeno €0,16 per azione. Il piano strategico introduce infatti una nuova politica dei dividendi per il periodo 2015-2019. Enel prevede che per il 2015 il payout aumenterà al 50% e crescerà di 5 punti percentuali su base annua fino a raggiungere il 65% nel 2018. Nel caso in cui l’utile netto ordinario consolidato dovesse attestarsi al di sotto della guidance prevista per il 2015 o il 2016, si prevede il pagamento di un dividendo minimo per azione pari a €0,16 per il 2015 e a €0,18 per il 2016.
Gli obiettivi del piano strategico
Il nuovo piano strategico prevede un miglioramento dell’efficienza operativa in grado di comportare una riduzione dell’8% in termini nominali dei “cash cost” (rappresentati dalla somma dei costi operativi e degli investimenti per la manutenzione degli asset).
L’utile netto ordinario è indicato a circa €3 miliardi nel 2015, a €3,1 miliardi nel 2016 e a €3,4 miliardi nel 2017. L’Ebitda dovrebbe attestarsi nel 2015 e nel 2016 a €15 miliardi e salire nel 2017 a €15,7 miliardi.
Enel investirà €18 miliardi nella crescita industriale nell’arco di piano, €6 miliardi in più rispetto al piano precedente. Il focus sarà sulle reti (crescita organica in America Latina e profonda trasformazione digitale in tutte le aree geografiche), sulle energie rinnovabili (crescita del 50% della capacità aggiuntiva rispetto al piano precedente); generazione nonmerchant e retail (crescita della base clienti e nuovi servizi).
Enel venderà asset per altri €3 miliardi, in aggiunta ai €2 miliardi già annunciati. I €5 miliardi liberati saranno impiegati per la riorganizzazione delle attività in America Latina e per cogliere ulteriori opportunità di crescita. Enel prevede sotto tale aspetto che nel complesso il piano non abbia effetti sull’indebitamento.
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