
Nei primi due mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1%.
A febbraio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente e aumentato dell'1% nei confronti dello stesso mese del 2014. Lo ha comunicato oggi l'Istat.

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Con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,5% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a febbraio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,3%), energia e petroli e estrazioni minerali (3,0%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Complessivamente, nei primi due mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.
Alla fine di febbraio 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 43,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 39,9% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall'indagine Istat, nel mese di febbraio non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è scaduto.
Alla fine dello scorso mese la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 56,9% nel totale dell'economia e del 44,4% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 38,3 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 22,7 mesi per quelli del settore privato.