Il programma di allentamento quantitativo della BCE ha avuto già degli effetti positivi per l’Italia. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo Bollettino Economico.
Via Nazionale indica che le condizioni dei mercati finanziari italiani sono migliorate sensibilmente già dall’annuncio, lo scorso 6 novembre, dell’inizio dei lavori preparatori per il programma. “Si sono ridotti i rendimenti dei titoli di Stato, i premi per il rischio sul debito sovrano e privato e quelli sui credit default swap delle maggiori banche”, si legge nel documento.
Bankitalia aggiunge che il rendimento del BTP decennale è sceso di 1,2 punti percentuali, dal 2,5 all’1,3 per cento, tra l’annuncio dei lavori preparatori per il piano e il suo avvio e, in seguito, è rimasto appena al di sotto dell’1,3 per cento. I corsi azionari hanno inoltre registrato marcati rialzi; la loro volatilità è diminuita.
Ma non è tutto. Secondo Bankitalia l’ampliamento del programma di acquisto di titoli può imprimere un impulso all’attività economica quantificabile, in base all’impatto sui tassi di interesse e sul cambio, in oltre un punto percentuale di PIL nel biennio 2015-16.
“Nel complesso – si legge nel Bollettino – in uno scenario di piena attuazione del piano, la crescita del prodotto in Italia potrebbe essere superiore allo 0,5 per cento quest’anno e attorno all’1,5 il prossimo”. Bankitalia osserva che a tali effetti se ne possono aggiungere altri, di non facile quantificazione, qualora un aumento generalizzato dei prezzi delle attività, dovuto al riequilibrio dei portafogli, fornisca ulteriori incentivi a consumi e investimenti.
Al prodotto contribuisce, per circa mezzo punto nel biennio, anche la riduzione del prezzo del petrolio verificatasi dalla metà dell’anno scorso. Bankitalia avverte tuttavia che resta essenziale un consolidamento della fiducia di famiglie e imprese. “Per sostenere la crescita nel medio termine e conseguire un aumento duraturo dell’occupazione è però indispensabile un rilancio del prodotto potenziale”.
Bankitalia esorta quindi a proseguire nell’azione di riforma: “il miglioramento del contesto normativo e delle condizioni per investire può incidere sulla capacità delle imprese italiane di rispondere e adattarsi con successo ai cambiamenti strutturali in atto nell’economia mondiale”.
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