La Borsa di Milano ha chiuso oggi in deciso ribasso. Il FTSE MIB ha perso il 2,1% a 23.285,11 punti.
Gli investitori sono sempre più preoccupati a causa della situazione della Grecia. Ieri il ministro dell’Interno greco Nikos Voutsis ha avvertito che Atene non avrà i mezzi per rimborsare il prossimo mese il Fondo Monetario Internazionale (FMI), a meno che non riesca a raggiungere un accordo con i suoi creditori.
A far crescere l’incertezza sui mercati è stato inoltre il terremoto politico in Spagna. Le due forze politiche tradizionali, i popolari ed i socialisti, sono crollati alle elezioni amministrative, mentre il partito anti-austerità Podemos ha registrato un clamoroso successo.
In questo contesto lo spread con il Bund è balzato fino a quasi 145 punti base.
Tra i bancari Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 2,6%, Banco Popolare (IT0004231566) il 2,1%, UniCredit (IT0000064854) il 3,2%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 2,1%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 2,9%, Mediobanca (IT0000062957) l’1,8% e UBI Banca (IT0003487029) il 3%.
Discorso a parte per Banca MPS (IT0001334587). Oggi è partito l’aumento di capitale della banca senese. Sia le azioni che i diritti non sono riusciti a far prezzo per tutta la seduta. Mentre il titolo ha chiuso in rialzo dell’11,3%, i diritti hanno perso più del 18%. Ciò è stato dovuto alle caratteristiche iperdiluitive dell’operazione.
Fiat Chrysler (NL0010877643) ha perso il 3,1%. Secondo delle indiscrezioni di stampa General Motors (US37045V1008) avrebbe rifitutato una proposta di fusione avanzata dal rivale italo-americano.
Exor (IT0001353140) ha perso il 2,9%. PartnerRe (BMG6852T1053) dha rifiutato anche la nuova offerta della holding della famiglia Agnelli indicando di voler proseguire nel progetto di fusione con AXIS Capital Holdings (BMG0692U1099).
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