Quasi due terzi degli italiani (il 71%) non vedono in prospettiva una ripresa dei consumi. E’ quanto è emerso da un’indagine condotta da Confesercenti con SWG.
Nel sondaggio il 41% degli italiani ha risposto che sostanzialmente nei prossimi mesi i suoi consumi resteranno uguali, mentre un altro 30% li prevede in calo. Solo il restante 24% del campione ha espresso, invece, un segnale di fiducia prevedendo un aumento della spesa dedicata ai consumi nei prossimi mesi.
La domanda interna rimane dunque debole, soprattutto a causa del deterioramento delle condizioni finanziarie dei nuclei familiari e del clima di incertezza che ancora circonda il lavoro.
Dal sondaggio è risultata infatti una forte polarizzazione anche sul fronte del reddito mensile: più della metà degli italiani (il 61%) segnala una situazione difficile. Di questi, un 47% afferma di riuscire appena a coprire le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi; ed un consistente 14% si definisce povero ammettendo, di fatto, che il reddito non basta nemmeno per le necessità indispensabili della propria famiglia.
Non scemano le preoccupazioni ed i timori nemmeno rispetto al posto di lavoro: il 64% degli intervistati ha affermato di aver paura che qualche membro della propria famiglia possa perdere il suo posto. Il 38% si dice abbastanza preoccupato ed un 26% molto preoccupato.
Un’altra indagine, sempre di Confesercenti con SWG, mostra che anche la maggior parte delle piccole e medie imprese non hanno ancora percepito la ripresa. Oltre 8 imprenditori su 10 – l’82% – a giugno hanno dichiarato di non aver intercettato l’inversione di tendenza: più di uno su due – il 51% – non ha rilevato miglioramenti rispetto al 2014, mentre il 31% ha sostenuto di avere subito un nuovo calo. Solo il 17% delle imprese vede segnali di miglioramento.
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