Confindustria è diventata più ottimista sull’economia italiana. Le stime per il PIL – contenute nel Rapporto Scenari Economici presentato oggi a Bologna – sono state riviste al rialzo: +0,8% nel 2015 e +1,4% nel 2016, rispetto ai +0,5% e +1,1% indicati a dicembre.
Il Centro Studi di Confindustria (CSC) avverte tuttavia che nonostante la recessione sia finita, la ripresa sarà lenta e difficile. Il CSC spiega che i venti a favore sono soprattutto esterni e ragioni di fondo e freni straordinari limitano la performance economica dell’Italia.
Nello scenario pesano inoltre due fattori di rischio, che il Rapporto non incorpora: il contagio dalla Grecia e un trend globale più lento. Per il CSC è quindi vitale portare a termine tutte le riforme per accelerare la ripresa e tornare ai livelli di PIL anticrisi.
“Senza riforme i segnali di ripresa rimarranno molto deboli”, i posti di lavoro degli ultimi mesi “sono stabilizzazioni dovute al Jobs Act ma, attenzione, se non ritroviamo una ripresa nell’ordine di almeno il 2% non creiamo vera occupazione”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sui dati diffusi oggi dal CSC.
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