I consumi sono calati del 7,6% dal picco pre-crisi al 2014. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio.
La dinamica negativa si è arrestata nel 2014 (+0,3%) sostenuta dalla ripresa dei beni durevoli (+3%), componente fortemente penalizzata negli anni della crisi (-28,5%).
L’intero mercato dei beni ha registrato lo scorso anno una crescita piatta. I servizi sono invece cresciuti dello 0,7%. L’Ufficio Studi Confcommercio sottolinea che questo segmento ha assunto negli ultimi anni sempre più importanza nelle decisioni di spesa delle famiglie e registrato una maggiore tenuta durante la recessione.
Mentre i consumi di beni sono calati tra il 2008 e il 2012 del 2,6%, quelli di servizi sono aumentati dello 0,4%.
La terziarizzazione dei consumi, cioè la virata della domanda verso i servizi, si riflette in una costante crescita della quota di spesa ad essi destinata, inclusiva anche della componente relativa ai prezzi, passata dal 48,8% del 2007 al 52,6% nel 2014.
Questo trend è continuato anche quest’anno. Per il solo 2015 le voci di consumo più dinamiche sono apparecchi telefonici (+7%), servizi alberghieri e alloggiativi (+4,6%), servizi di trasporto (+3,7%), ristoranti e pasti fuori casa (+3,1%).