La Borsa di Milano ha chiuso oggi in forte flessione. Il FTSE MIB ha perso il 2,7% a 20.759,49 punti. Lo spread tra il BTP e il Bund è salito leggermente a circa 115 punti base.
Christine Lagarde, la direttrice del FMI, ha dichiarato che l’istituzione con sede a Washington rivedrà le sue stime di crescita mondiale per il 2015 e il 2016 a causa del rallentamento delle economie emergenti. Intanto oggi sono arrivati nuovi segni di debolezza dalla Cina. I profitti del settore industriale cinese sono calati ad agosto dell’8,8%. Si è trattato del più forte calo da quasi quattro anni.
A pesare sulle borse è stata inoltre la persistente incertezza relativa alla politica monetaria della Fed.
Tutti i titoli del FTSE MIB hanno chiuso in rosso. Tra i bancari Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 3,8%, Banco Popolare (IT0004231566) il 4,2%, UniCredit (IT0000064854) il 4,7%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 2%, Banca MPS (IT0001334587) il 5,3% e UBI Banca (IT0003487029) il 6,2%.
Fiat Chrysler (NL0010877643) ha perso il 5%. Sul settore dell’auto continua a pesare lo scandalo dei motori diesel che ha travolto Volkswagen (DE0007664039). La Procura della Bassa Sassonia ha aperto una inchiesta giudiziaria per frode contro Martin Winterkorn, l’ex numero uno del costruttore tedesco.
La debolezza del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. Eni (IT0003132476) ha perso il 3% e Saipem (IT0000068525) il 4,5%.
Telecom Italia (IT0003497168) ha perso l’1,9%. Il consiglio di amministrazione della compagnia telefonica ha dato mandato all’amministratore delegato Marco Patuano di esplorare le eventuali opportunità di valorizzazione della controllata Inwit (IT0005090300). L’operatore telefonico ha inoltre ribadito che il Brasile è “altamente strategico” per il gruppo.
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