Dall’inizio dell’anno sono stati creati in Italia circa 600.000 posti di lavoro. È quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps.
Nei primi otto mesi del 2015 il numero di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato è aumentato di 299.375 unità. Sono cresciuti anche i contratti a termine (+29.377), mentre si sono ridotte le assunzioni in apprendistato (-11.744). Sono aumentate anche le cessazioni (+46.537).
La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 3.598.708 e 2.997.850, è di 600.858; nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 330.387.
Le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 1.164.866, il 34,6% in più rispetto all’analogo periodo del 2014.
Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 276.658 (l’incremento rispetto al 2014 è del 17,4%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati è passata dal 32,3% dei primi otto mesi del 2014 all’38,1% dello stesso periodo del 2015.
I più importanti settori di attività economica che hanno registrato una maggiore crescita di assunzioni a tempo indeterminato risultano essere l’attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+45,1% rispetto allo stesso periodo del 2014), il commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione (+41,8%).