Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016).
Si tratta di una manovra finanziaria di 26,5 miliardi di euro, che potrà aumentare fino a 29,5 miliardi in base all’accoglimento o meno della richiesta, avanzata alla Ue, di utilizzare uno 0,2% di spazio di patto in più per la “clausola migranti”.
“La Legge di Stabilità 2016 – si legge in una nota di Palazzo Chigi – prosegue il piano di taglio delle tasse, avviato lo scorso anno, intensifica la lotta contro la povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione, procede con la spending review”.
Qui di seguito i punti principali della legge:
Le tasse sugli immobili saranno abolite. Nessuno pagherà più la Tasi sulla prima casa, l’IMU agricola e l’IMU sui cosiddetti imbullonati. L’intervento ha un valore di circa 5 miliardi di euro.
Non ci saranno aumenti di Iva e accise. Vengono infatti totalmente disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative per un valore di 16,8 miliardi di euro.
Aumento degli incentivi per le imprese che investono. Sale al 140%, rispetto all’attuale 100%, l’ammortamento del valore fiscale dei beni strumentali acquistati a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre 2016
L’IRES si ridurrà del 3,5%, dall’attuale 27,5% al 24%, a partire dal 2017, con uno sgravio di 3,8 miliardi nel primo anno che arriverà a circa 4 miliardi dall’anno successivo. L’entrata in vigore della riduzione dell’aliquota verrà anticipata di un anno qualora le istituzioni europee accordino la “clausola migranti”.
Anche per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016 è prevista una agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi, misura che complessivamente porta a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017.
Il canone Rai si pagherà attraverso la bolletta elettrica e scenderà da 113,50 a 100 euro.
Per le pensioni aumenta la “no tax area”, ossia la soglia di reddito entro la quale i pensionati non versano l’Irpef. Per i soggetti sopra i 75 anni si passa dall’attuale soglia di 7.750 euro a 8.000. euro, sostanzialmente lo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.
Verrà istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” al quale è assegnata la somma di 600 milioni di euro per il 2016 e di un miliardo a decorrere dal 2017.
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