Telecom, Ebitda e ricavi in calo nei primi nove mesi, sale il debito

Telecom Italia (IT0003497168) ha annunciato oggi che il suo utile netto è calato nei primi nove mesi del 2015 del 63% a €362 milioni. L’operatore telefonico indica che a pesare sono stati oneri non ricorrenti, le operazioni di riacquisto delle obbligazioni proprie effettuate nel primo semestre e “alcune partite aventi natura meramente valutativa e contabile che non generano alcuna regolazione finanziaria”. In assenza di tali impatti l’utile dei primi nove mesi si sarebbe attestato a oltre €1 miliardo, in aumento dai €985 milioni dello stesso periodo del 2014.

L’Ebit è sceso del 17,5% a €2,8 miliardi (-16,1% in termini organici). L’Ebitda si è attestato a €5,6 miliardi, in calo del 14,8% rispetto ai primi nove mesi del 2014 (-13,0% in termini organici). In assenza di oneri netti non ricorrenti per complessivi €460 milioni la variazione organica dell’Ebitda sarebbe risultata pari a -4,8%. I ricavi sono scesi del 6,9% a circa €14,9 miliardi (-3,9% in termini organici).

L’indebitamento finanziario netto rettificato al 30 settembre 2015 è pari a €26.804 milioni, in aumento di €153 milioni rispetto al 31 dicembre 2014 (€26.651 milioni).

Telecom Italia ha confermato di attendersi per il 2015 un progressivo miglioramento della performance operativa sul mercato domestico. Il gruppo telefonico è invece diventato più prudente sulle sue attività in Brasile. Nel Paese sudamericano non è più atteso un progressivo miglioramento della performance operativa. “La recente evoluzione negativa del contesto di riferimento – indica Telecom – lascia comunque spazio al proseguimento delle iniziative commerciali data-centered e ad azioni di contenimento dei costi, che porteranno a recuperi nell’andamento del fatturato e della redditività verso la direzione già indicata nel Piano 2015 – 2017”.

Già in precedenza Telecom Italia aveva comunicato che il suo Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea dei soci una proposta di conversione facoltativa e obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.

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