Bankitalia: Nel 2014 si arresta la diminuzione del reddito familiare

La situazione economica delle famiglie italiane dà segnali di miglioramento. Lo afferma la Banca d’Italia. Il reddito familiare netto medio è stato nel 2014 pari a circa 30.500 euro annui. Via Nazionale indica che tra il 2012 e il 2014 se ne è arrestata la diminuzione, che proseguiva dal 2008 ed era collegata principalmente alla riduzione dei redditi da lavoro, dipendente e autonomo.

Il reddito equivalente, una misura del livello di benessere individuale ottenuta tenendo conto della struttura familiare, è tuttavia ancora diminuito, sebbene molto meno intensamente che negli anni precedenti. Vi ha contribuito – spiega Bankitalia – la crescita, per la prima volta dai primi anni ottanta, della dimensione media dei nuclei familiari.

Dall’indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2014 emerge che lo scorso anno il 22,3 per cento degli individui aveva un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello mediano (16.000 euro), la soglia convenzionalmente usata per definire la condizione di basso reddito; era il 19,6 per cento nel 2006 e il 20,6 per cento nel 2012.

Alla fine del 2014 la ricchezza netta delle famiglie italiane era in media di 218.000 euro. Il patrimonio del 30 per cento delle famiglie italiane più povere (7.000 euro in media) rappresentava meno dell’1 per cento della ricchezza complessiva; per contro, il 5 per cento delle famiglie più abbienti, con un patrimonio medio di 1.300.000 euro, deteneva oltre il 30 per cento della ricchezza complessiva. Per larga parte delle famiglie il patrimonio è costituito in misura preponderante dall’abitazione di residenza.

Tra il 2012 e il 2014 la ricchezza netta familiare media è scesa in termini reali dell’11 per cento, per effetto di una significativa diminuzione tra le famiglie più abbienti (-15 per cento nel quinto più alto) dipesa in larga parte dal calo del prezzo degli immobili. Per le famiglie al di sotto della mediana della ricchezza, il patrimonio netto medio è aumentato del 4 per cento, quasi interamente per il calo delle passività finanziarie che riflette sia la minore esposizione media degli indebitati sia il minor numero di questi ultimi.

Le condizioni di vulnerabilità finanziaria, identificate dalla presenza congiunta di una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30 per cento del reddito e da un reddito monetario inferiore a quello mediano, riguardano l’11,4 per cento delle famiglie indebitate e il 2 per cento del totale; erano rispettivamente il 13,5 e il 2,6 per cento nel 2012.

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