L’Istat ha annunciato oggi che in base alle sue stime preliminari l’inflazione (indice NIC) è aumentata in Italia a dicembre, come già a novembre, dello 0,1%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%.
L’ufficio di statistica indica che la stabilità dell’inflazione a dicembre è dovuta al bilanciarsi di spinte contrapposte: da una parte l’accelerazione della crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%, da +0,6% di novembre) e l’ulteriore riduzione dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-8,8%, da -11,2% di novembre); dall’altra l’inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%, da +0,6% di novembre) e il rallentamento della crescita di quelli degli Alimentari non lavorati (+2,2%, da +3,2%).
L’inflazione di fondo, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, è scesa allo 0,6%, (da +0,7 di novembre); al netto dei soli beni energetici si è attestata a +0,7% (da +0,8% del mese precedente).
Su base mensile l’inflazione ha registrato a dicembre una variazione nulla, dal -0,4% di novembre.
In media d’anno, nel 2015 inflazione ha rallentato per il terzo anno consecutivo, portandosi a +0,1% da +0,2% del 2014.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto “carrello della spesa“) sono calati dello 0,3% su base mensile e aumentati dello 0,9% su base annua (in rallentamento dal +1,3% di novembre).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall’UE per le sue statistiche, è calato dello 0,1% su base mensile e aumentato dello 0,1% su base annua, in rallentamento dal +0,2% di novembre. Il tasso di crescita medio annuo relativo al 2015 è pari a +0,1%, (da +0,2% del 2014).
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