Il settore bancario italiano stenta ad uscire dalla crisi. È quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Le sofferenze lorde sono cresciute a novembre di €2 miliardi rispetto ad ottobre e di circa €20 miliardi rispetto allo stesso mese del 2014 (+11%), raggiungendo €201 miliardi. Si tratta di un nuovo livello record.
Le sofferenze nette sono risultate a novembre pari a €88,8 miliardi, in aumento di €1,6 miliardi rispetto al mese precedente e di circa €4 miliardi in più rispetto al novembre del 2014 (+4,7% l’incremento annuo).
In rapporto agli impieghi, le sofferenze lorde risultano sultano pari al 10,4% a novembre 2015, lo stesso valore del mese precedente. Tale valore raggiunge il 17,3% per i piccoli operatori economici (16% a novembre 2014), il 17,8% per le imprese (15,9% un anno prima) ed il 7,2% per le famiglie consumatrici (6,9% a novembre 2014).
Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato al 4,89%, dal 4,85% di ottobre e dal 4,67% di novembre 2014.
Per quanto riguarda i prestiti bancari a dicembre c’è stato, secondo l’ABI, un miglioramento della dinamica annua. Sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si è attestato a €1.830,2 miliardi, segnando una variazione annua di +0,1% (+0,8% il mese precedente).
I prestiti a famiglie e società non finanziarie hanno ammontato, sempre a dicembre, a €1.420,5 miliardi, segnando una variazione annua pari a +0,5%, il miglior risultato da aprile 2012 (+0,7% a novembre 2015).
Nel mese di novembre la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a -0,2% (-1,2% il mese precedente). In crescita la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+0,8% a novembre, +0,6% il mese precedente). In termini di nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, sempre in termini di valore cumulato del periodo gennaio–novembre 2015, si è registrato un incremento annuo del +97,4% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno.
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