La Borsa di Milano è andata oggi a picco. Il FTSE MIB ha perso il 4,8% a 17.967,91 punti. Si tratta del più basso livello dal dicembre del 2013. Lo spread tra il BTP e il Bund è salito a 116 punti base.
Sui mercati finanziari sta continuando a crescere l’avversione al rischio. L’ulteriore calo del prezzo del petrolio ha alimentato i timori legati al rallentamento dell’economia globale. La quotazione del WTI è scesa nel pomeriggio anche sotto $27 al barile.
Su Piazza Affari in particolare pesano inoltre i crescenti dubbi sulla solidità del settore bancario italiano e le tensioni tra il governo e la Commissione europea.
In questo contesto le vendite non hanno risparmiato nessun titolo del FTSE MIB. È sempre più drammatica la situazione di Banca MPS (IT0001334587) che ha oggi accelerato al ribasso, lasciando sul terreno il 22,2%. A nulla è servito l’intervento dell’amministratore delegato, Fabrizio Viola. Quest’ultimo ha dichiarato che “l’attuale andamento del tutto anomalo del titolo non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell’ultimo trimestre sono migliorati”.
Tra gli altri bancari Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 6,5%, Banco Popolare (IT0004231566) il 10,9%, UniCredit (IT0000064854) il 7,8%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 5,5%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 7,3%, Mediobanca(IT0000062957) il 4%, UBI Banca (IT0003487029) il 6,7% e Banca Mediolanum (IT0004776628) il 5,8%.
Saipem (IT0000068525) ha perso il 10,9%. Secondo indiscrezioni di stampa il consiglio di amministrazione del gruppo petrolifero si riunirà domani per decidere sul prezzo di emissione dei nuovi titoli. Sul mercato è circolata la voce di un maxi-sconto di fino al 40% sul TERP (Theoretical Ex Right Price).
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