A gennaio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente e aumentato dello 0,7% nei confronti di gennaio. Lo ha comunicato oggi l’Istat.
Con riferimento ai principali macrosettori, a gennaio le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento tendenziale dell’1% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a dicembre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,5%); commercio e energia elettrica e gas (entrambi 1,9%) e agricoltura (1,8%). Si sono registrate variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, delle telecomunicazioni, della metalmeccanica e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine di gennaio i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardavano il 37,4% degli occupati dipendenti e corrispondevano al 35,5% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di gennaio è stato recepito un nuovo accordo mentre 13 sono scaduti.
Alla fine dello scorso mese la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo era del 62,6% nel totale dell’economia e del 51,7% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 35,9 mesi per l’insieme dei settori e di 15 mesi per quelli del settore privato.
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